Cannabis una e trina: le sottospecie Sativa, Indica e Ruderalis
Se apriamo i manuali di botanica, troviamo la Cannabis Sativa classificata come pianta della famiglia delle Cannabacee (della quale fa parte anche il luppolo!), e l’unica specie appartenente al genere Cannabis.
Si tratta di una pianta erbacea a ciclo annuale primaverile, il che significa che nasce e muore nel giro di un anno, germinando con l’affacciarsi della bella stagione e maturando verso l’inizio dell’autunno. In base alle diverse varietà può essere alta da appena un metro e mezzo fino a oltre sei metri, e le sue caratteristiche foglie palmate possono presentare un numero di punte che va da cinque ad addirittura tredici.
Sono piante dioiche: ciascun esemplare presenta cioè fiori unicamente maschili oppure unicamente femminili, e di conseguenza esistono piante maschio e piante femmina. Si tratta di una distinzione importante, perché solo le femmine producono i tricomi ricchi di sostanze attive che interessano i grower!
L’impollinazione avviene grazie al vento, che trasporta il polline prodotto dai fiori maschili sui fiori femminili; se perciò si separano maschi e femmine per tempo è possibile prevenire la produzione di semi, ottenere fiori femminili di maggiore qualità e selezionare con precisione gli incroci per la semina dell’anno successivo.
La grande varietà di dimensioni (e proprietà) delle strain di cannabis e le loro diverse provenienze hanno dato origine alla distinzione di tre grandi sottogruppi: la cannabis sativa, la cannabis indica e la cannabis ruderalis.
Le sottospecie di Cannabis
In realtà, è ancora aperto il dibattito per definire se si tratti di tre sottospecie a tutti gli effetti o se siano piuttosto varianti di un’unica specie; in ogni caso, presentano caratteristiche ben distinte che permettono di riconoscerle.
La Cannabis Sativa ha foglie lunghe e sottili e fusti che arrivano tranquillamente a cinque o sei metri di altezza. È adatta alla coltivazione all’aperto e prospera negli ambienti umidi, tanto che sebbene sia originaria dell’estremo oriente si è molto ben adattata ai nostri climi; per secoli è stata coltivata con successo in tutta Italia e soprattutto in Pianura Padana per produrre tela e cordame. Le navi delle Repubbliche Marinare e quelle della Marina Britannica viaggiavano grazie alle vele e alle cime realizzate con la canapa nostrana. Per quanto riguarda il consumo come fiori o hash, la Cannabis Sativa tende ad avere effetti più stimolanti ed euforizzanti rispetto all’Indica; per questo è considerata la più adatta al consumo diurno.

La Cannabis Indica, come suggerisce il nome, proviene dalle zone dell’India e del Pakistan. Si è adattata per resistere ai climi aridi e per questo presenta piante più robuste, piccole e compatte, dalle foglie larghe e con infiorescenze particolarmente ricche di resina, con una maggior concentrazione di principi attivi. In natura, infatti, questa sostanza ha il compito di tenere a bada insetti e parassiti e proteggere le piante da un ambiente ostile. Di conseguenza i prodotti a base di Cannabis Indica hanno più spiccate proprietà sedative e influenzano in modo marcato il sonno, rendendole più adatte al consumo serale.
L’ultima varietà, la Cannabis Ruderalis, si è sviluppata nelle zone inospitali di Russia e Kazakistan e non teme né il freddo né la scarsità di luce. Fiorisce a prescindere dalla luminosità dell’ambiente e genera piante basse e compatte, naturalmente povere di THC a fronte di un buon livello di CBD. Per molto tempo non ha ricevuto grande considerazione, ma si sta ritagliando un posto di sempre maggiore importanza per la creazione di nuovi ibridi affidabili e robusti.
Canapa legale, una famiglia in continua espansione
Le oltre settecento strain oggi esistenti nel mondo sono state ottenute incrociando le diverse varietà in base ai tratti desiderati, fino a ottenere genetiche con caratteristiche precise a livello di contenuto di CBD, profilo terpenico, resa e facilità di coltivazione: i fattori in gioco sono tantissimi e variano in base alle norme vigenti e alle preferenze dei consumatori nei diversi Paesi.
Fra le strain di cannabis più famose possiamo contare le Haze, originate da piante di varietà sativa e selezionate a partire dagli anni ‘60 per i loro effetti euforizzanti; le inconfondibili Skunk, che hanno fatto capolino nel decennio seguente da incroci di sativa e indica; le Kush dal profumo erbaceo e dagli effetti profondamente rilassanti, selezionate a partire da varietà di indica, le Diesel dall’aroma pungente.
Flower Farm sceglie per i propri prodotti le migliori genetiche di cannabis legale, rigorosamente sotto lo 0,5% di THC, selezionate per l’elevato contenuto di CBD e per il profilo terpenico che ne determina gusto e aroma. Le piantine vengono coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica e raccolte a mano, così da mantenerne integro aroma e proprietà. Il CBD infatti offre numerosi benefici dal punto di vista fisico e mentale, agendo efficacemente contro ansia e stress, riducendo dolore e infiammazione e aiutando l’organismo nel riequilibrare moltissime funzioni vitali, dal sonno all’appetito al sistema immunitario. Un aiuto naturale per il benessere a 360 gradi.